18 Agosto 2020
Il futuro del BVO guarda al passato, a diversi cavalli di ritorno che ben conoscono l’ambiente litoraneo. A gente fidata, conosciuta per la capacità di fare gruppo, in tal modo prevedendo di ridurre il tempo d’amalgama di un squadra costruita praticamente da zero, per una categoria, la C Silver, quasi semisconosciuta per i colori gialloblu negli ultimi anni. E’ il caso di Matteo Rubin, guardia di 188 centimetri, classe 1986, passata per Caorle in più fasi: l’ultima ai tempi di Andrea Ferraboschi, nella stagione 2016 – 2017, e l’anno successivo con Nicola Ostan. Questa volta trova in qualità di allenatore un ex compagno di squadra come Alberto Zorzi. “Felice di essere tornato a vestire la maglia gialloblù. Devo dire che la scintilla che mi ha fatto scegliere nuovamente Caorle – ha dichiarato – è stata proprio la presenza di Alberto in panchina, oltre al fatto che il BVO è sinonimo di serietà ed organizzazione”.
Purtroppo, la categoria sarà diversa rispetto a quella che hai lasciato qualche stagione fa.
“Pensando alla grande tradizione di Caorle nel basket, per certi versi dispiace dover constatare che si è trattato di autoretrocessione. Stare a galla economicamente è sempre più difficile. Ad ogni modo, devo essere sincero che per quanto mi riguarda ho trovato da qualche anno una mia dimensione in C Silver, torneo meno impegnativo che riesco a far collimare coi miei impegni lavorativi. Sono sicuro che ci divertiremo e faremo divertire. Mi aspetto un BVO in grado di lottare costantemente ai vertici”.